Si può cambiare vita e vivere felici senza bramare un posto fisso? Assolutamente si! Come, quando e perché.
“Dammi un commesso di negozio con un obiettivo e ti darò un uomo che farà storia. Dammi un uomo senza obiettivi e ti darò un commesso di negozio.” JAMES CASH PENNEY – Imprenditore Statunitense
Volevo cominciarlo così, con una citazione che ben racchiude la mia filosofia sul lavoro.
Chi scrive è un freelancer, un ragazzo che guadagna con il suo blog, libero da orari di lavoro “da ufficio” e problemi con Trenitalia!
Aumenta la benzina? Qual è il problema?
C’è uno sciopero degli autobus? Non mi interessa.
I treni sono in ritardo? Non è un mio problema.
Queste sono le differenze (un po’ di facciata, poi vedremo in dettaglio) che saltano subito all’occhio mettendo a confronto un dipendente con posto fisso ed un ragazzo che ha deciso di cambiare vita e non ossessionarsi con il posto fisso.
In Italia c’è la corsa al posto fisso
Tutti lo cercano, tutti lo bramano.
In Italia il desiderio più grande non è la salute o l’amore, il sogno più grande non è fare l’ingegnere spaziale o il pompiere… no! Tutti vogliono fare il posto fisso!
Ironia e spezzone del film comico di Luca Medici (Checco Zalone) “Quo Vado” a parte, l’Italia soffre davvero di questa sindrome.
“Sistemati, prenditi un posto fisso e sposati”, quante nonne lo hanno detto?
E’ una vecchia mentalità che si tramada di generazione in generazione, come se il “posto fisso” sia l’unico modo per guadagnare e stare “senz pensier”.
E se la società per cui lavori fallisse? E se dovessero fare dei tagli al personale? Se si trasferissero in un’altra nazione con regimi fiscali più “morbidi” rispetto a quelli del nostro bel Paese?
Come vedi i “se” ci sono anche da stipendiati, niente è scontato e niente dura per sempre.
Non è una “gufata” verso gli stipendiati, sia chiaro, è semplicemente un invito a ragionare su questa, a mio parere, sbagliata visione del lavoro.
So che l’intestazione recita “Cambiare vita: come, quando e perché” (suona bene questa sequenza), ma, partiamo dal “perché”, poi passeremo al “quando” ed infine vedremo “come”.
Cambiare vita: perché
Come detto ad inizo articolo, i vantaggi di “facciata” sono noti a tutti: la possibilità di essere autonomi e liberi dagli spostamenti con i mezzi è una bella grana che possiamo depennare.
Oltre a questi ci sono altri vantaggi di questa tipologia, come ad esempio la libertà nell’orario lavorativo, completamente sotto il nostro controllo.
Quest’ultimo punto però non è da sottovalutare: ricordiamoci che lavorando in un ambiente accomodante come quello della nostra abitazione, il rischio di combinare poco o nulla è elevato.
Nonostante quindi il libero arbitrio sugli orari, cerchiamo di definirli e rispettarli a monte, creando una tabella di marcia ben definita.
Ho parlato di casa, ma, chi ti vieta di girare il mondo e lavorare dal tuo pc ovunque tu vada?
La vita da nomade digitale può essere una doppia avventura, un’ amaca, una noce di cocco ed il tuo pc, su una spiaggia tropicale! Not Bad!
Come puoi vedere, quando si è capi di noi stessi si hanno molte possibilità da cui poter scegliere, senza dover rendere conto a nessuno.
Cambiare vita e non pensare più al posto fisso però, non è solo questo.
I veri motivi (quelli che mi hanno spinto a non pensare più al posto fisso) sono altri.
Mettersi in gioco
Il primo motivo che mi ha spinto a cambiare vita: mettermi in gioco.
Ad essere sincero io credo di esser nato con il gene del “non voglio capi”, perché all’età di 24 anni avevo già aperto (e chiuso) un negozio, poi una società specializzata nella vendita B2B (business to business) online.
Esperienze di vita e lavorative significative, mi hanno aperto la mente ai meccanismi del lavoro e istruito alla (triste, macchinosa e lenta) burocrazia italiana (anche se hanno alleggerito un po’ il portafogli!).
A quel punto mi sono trovato ad un bivio: o cercavo occupazione fissa, o cominciavo un percorso di crescita personale volta a crearmi un futuro da “freelancer”, libero da schemi rigidi e spostamenti lontano da casa (abito in un paese dove le uniche occupazioni potenziali sono fare il cameriere, il barista o il commesso di un negozio).
Ho optato per la crescita personale.
Non volevo trovarmi ad essere uno stipendiato a contratto semestrale, frustrato in un lavoro che non era il mio, tanto meno diventare un dipendente fisso in una società che si occupa di chissà cosa. No, non mi interessava.
Cambiare vita e mettersi in gioco vuol dire inseguire le proprie aspirazioni, realizzare un sogno, lavorare nel settore che più ci appartiene.
Per me è stato facile scegliere: erano anni che studiavo la SEO, realizzavo siti internet per gli amici, mi interessavo al panorama Social e fortunatamente ho sempre avuto un feeling particolare con la scrittura e la creazione di contenuti (testi, immagini, video e robe varie).
Da bambino assemblavo i pc da solo ed ho sempre avuto una fantasia fuori dal comune: “tutto torna, diventerò un Seo/Digital Specialist!”… e infatti, lo sono diventato.
Chiusa la parentesi “la mia breve storia”, il punto focale è questo: mettersi in gioco è stimolante e quando arrivi in cima alla vetta o raggiungi i primi obbiettivi (dopo tanto sangue e sudore, perché non è tutto rose e fiori), ti senti estasiato.
La differenza tra stipendio fisso e guadagni “variabili”
Il secondo motivo che mi ha spinto a cambiare vita e abbandonare l’idea di un posto fisso è stato determinante.
Guardavo il solito Tg di turno in tv (ne guardo pochissimi in realtà), e ad un certo punto sento “gli stipendi in Italia tra i più bassi in Europa”.
“Andiamo bene”, ho pensato.
In realtà qualche istante dopo ho realizzato che guadagnare 1200,00 euro o 2000,00 non fa differenza, secondo la mia logica.
Aspetta prima di dire che sono pazzo nell’affermare che 800,00 euro non fanno la “differenza”, il mio discorso è un altro.
Quanto guadagna un dipendente delle poste? Circa 1200,00 euro, più la tredicesima e la quattordicesima, totale annuo intorno alle 17.000 euro.
Quanto guadagna un dipendente di una società affermata (a caso)? 2000,00 euro più tredicesima e quattordicesima, totale annuo 28.000 euro.
Entrambi guadagnano un tot al mese ed entrambi baseranno il proprio stile di vita su quella cifra.
2000.00 euro per 8 ore di lavoro, 5 giorni a settimana, 365 giorni l’anno (ferie escluse) per il resto della loro vita (licenziamenti esclusi).
Io davanti uno scenario simile rabbrividisco.
Perché dovrei porre dei limiti ai miei guadagni?
Certo, ci sono professioni in cui si può fare carriera, ma di quanto può variare uno stipendio? Non tanto quanto io desideri, senza considerare che le ore di lavoro nella stragrande maggioranza dei casi rimangono sempre 8 (sempre se non si decide di optare per gli straordinari).
Con un lavoro autonomo si può puntare a lavorare meno e guadagnare di più.
Un esempio.
Metto su il mio blog, scrivo un ebook e lo pubblicizzo per bene.
In 3 mesi vendo 1000 copie a € 14,99, per un totale di € 14,990 in 3 mesi.
I 2 mesi successivi decido di passarli a Las Palmas, per poi dedicarmi nuovamente alla stesura di un nuovo ebook.
E’ solo un esempio, io non passerei mai 2 mesi a Las Palmas, mi fermerei qualche settimana e ricomincerei a trovare nuove idee per guadagnare, visto che avrei un piccolo capitale da poter investire, ma chi ci vieta di farlo?
I guadagni passivi e la gestione del tempo
Come dicevo, niente vacanza a Las Palmas, ma di tempo a disposizione se ne può avere davvero tanto.
Come?
Generando guadagni passivi, i miei preferiti, la vera arma per cambiare vita!
Che cosa sono i guadagni passivi?
I guadagni passivi sono le entrate “automatizzate”, che ci permettono di guadagnare in ogni momento, pur non lavorando attivamente.
La vendita di infoprodotti, le affiliazioni, il network marketing: sono tutti metodi che permettono di guadagnare pur non partecipando attivamente alla vendita.
Un esempio.
Realizzo un video corso sulla realizzazione di un blog con WordPress e lo metto in vendita sul mio blog.
Il prezzo è di € 19,90 e sul mio blog ogni giorno transitano circa 2.000 utenti.
Riesco a monetizzare con un tasso di conversione dello 0,5%: 10 persone al giorno acquistano il mio ebook per un totale di € 199,00.
199 euro al giorno, per 365 giorni, senza che io debba aggiungere altro: il video corso lo realizzo una volta sola! Non devo contattare i “clienti”, sono loro che decidono autonomamente di pagare e scaricare il corso (per chi non avesse fatto il calcolo, 199,00 per 365 giorni fa la bellezza di € 72.635,00).
Ovvio che dietro ad un risultato simile c’è tanto lavoro: un blog va creato e posizionato sui motori di ricerca, il che non è impresa facile.
Molto dipende da quanto sei disposto a sacrificarti nel primo periodo, quello in cui si lavora e basta: niente guadagni, niente soddisfazioni, solo duro lavoro.
Devi mettere in conto anche questo: per un periodo di tempo i tuoi guadagni potrebbero essere pari allo zero, quindi assicurati di avere un budget di “sopravvivenza” che ti assicuri copertura per qualche mese! (Intanto potresti anche guadagnare scrivendo articoli).
Quando cambiare vita?
Sul web ci sono centinaia di migliaia di ricerche con frasi tipo “come cambiare vita a 20 anni”, “come cambiare vita a 40 anni” e via dicendo.
Le domande si basano tutte sull’età, il che a mio parere è sbagliato.
Si cambia vita quando non ci si sente appagati, soddisfatti. Puoi avere 20, 30, 60, 70 anni: il momento giusto non esiste e un limite di età neanche, esiste solo il come ci si sente.
La domanda quindi ha una semplice risposta: quando vuoi.
Stupito da tanta semplicità?
E’ comprensibile.
Sei abituato a pensare al posto fisso, al mutuo, alle rate della macchina, insomma, a mantenere il tuo tenore di vita.
Cambiare vita significa uscire da una bolla di sapone in cui la società ci intrappola fin da quando siamo piccoli.
Zuckerberg, Jobs, Bill Gates… hanno tutti ragionato fuori dagli schemi e tutti sappiamo che cifre astronomiche guadagnano.
Esempi esagerati?
Ok! Pensiamo al fenomeno Youtube allora e restiamo in Italia, su cifre più “umane” ma comunque 5 volte maggiori rispetto ad uno “stipendiato medio”.
Favij, Yotobi e decine di altri nomi (nominato Favij perché il più famoso, Yotobi perché io stesso lo seguo divertito), guadagnano bei soldoni! Professione? Youtuber.
Ora, facile dire “eh, ma sono stati fortunati, facevano video e…” no no no no no, fermati!
Hanno rotto la bolla di sapone e hanno ragionato fuori dagli schemi. Punto.
Hanno avuto un’intuizione geniale.
Tu (noi), eravamo li a pensare al posto fisso! “Magari mi prendono alle poste”, “magari mi piazzo negli uffici del comune”, “magari divento dipendente per quella società”… stop. Il nulla cosmico: per come la vedo io, ragionamenti di un piattume e di una limitazione atroce.
Cambiare vita e non pensare più al posto fisso: cambiano anche le abitudini
Non è solo questione pratica, la rivoluzione parte innanzitutto dalla nostra mente.
Bisogna credere in quel che si sta facendo, bisogna metterci tutte le energie a disposizione.
Passo dopo passo, centimetro dopo centimetro: realizzarsi costa fatica e sudore.
Come affrontare al meglio il cambiamento?
Mettendosi in condizione di avere una giornata equilibrata e produttiva.
Ecco alcuni consigli utili su abitudini che hanno giovato alla produttività delle mie giornate:
- Alzati dal letto prima delle 7 – ogni giorno (sabato e domenica esclusi, dove posticipo il risveglio di 1 ora) mi alzo poco prima delle 7, faccio una piacevole colazione e sono pronto per affrontare la giornata. Le prime ore del mattino sono le più preziose: la nostra mente è più lucida e riesce ad essere molto produttiva.
- Attività fisica – specialmente per chi lavora davanti ad uno schermo, scaricare la tensione accumulata è fondamentale. Non occorre essere un fondista, 15/30 minuti di passeggiata/corsa lenta in totale relax ti rigenererà.
- I compiti più importanti prima – come detto in precedenza, il mattino è nostro alleato e i compiti più importanti vanno svolti proprio in questo arco di tempo. Programma i tuoi obbiettivi in modo da avere sempre i compiti più impegnativi per primi, lasciando le cose semplici per il pomeriggio, quando magari sei mentalmente più stanco.
- Riposa la vista – un altro punto per chi lavora davanti allo schermo. Lavorare ininterrottamente per ore è controproducente ed anche dannoso per i nostri occhi: allontanati dallo schermo e fermati a guardare fuori dalla finestra per almeno 10 minuti ogni 2 ore (per proteggere la vista dalla luce blu degli schermi uso gli occhiali Pixel Lens)
- Leggi, documentati, informati – qualsiasi sia il tuo campo: non si finisce mai di imparare!
- Leggi, documentati, informati parte 2 – leggere fa bene per arricchire la propria cultura personale e apre la mente: immergiti anche in testi che non sono strettamente legati al tuo campo, al tuo settore.
- Fissa delle ricompense per obbiettivi – lavorare e lavorare… ogni tanto bisogna pur prendersi qualche soddisfazione personale, no? Fissa degli obbiettivi (ne troppo facili, ne troppo difficili), e assegna loro delle ricompense. Esempio: se questo mese grazie all’affiliazione con “pincopalla” riesco a generare 500,00 euro di entrate, acquisto un bel dvd del mio gruppo musicale preferito.
Cambiare vita: dove?
Dove conviene cambiare vita? Quali sono i posti per cambiare vita?
Belle domande, a cui però non posso risponderti.
Mi spiego meglio.
Esistono posti con regimi fiscali agevolati, quindi se la tua priorità è pagare meno tasse possibili, senza alcun dubbio, vai di corsa verso le Canarie, Cipro o Irlanda.
Se però le tue priorità sono altre il discorso cambia radicalmente.
In questo caso non esiste una meta migliore di un’altra: ti piace la neve, il freddo e mangiare wurstel al mattino? Vai in Germania! Oltre al lavoro hai la passione per le discoteche? Vai a Ibiza (stereotipi mode ON). Insomma, ognuno ha una sua potenziale meta preferita, ed è giusto che sia così.
Nulla ti vieta di rimanere in Italia: io stesso l’ho fatto e al momento non ho nessuna intenzione di spostarmi all’estero.
Cambiare vita: conclusioni (dovute)
Voglio mettere in chiaro una cosa: questo articolo non è un appello tipo “molla tutto e vai all’avventura”.
E’ un pensiero irresponsabile e non voglio che passi questo messaggio.
Per avviare una qualsiasi attività indipendente occorre pianificazione e studio del settore.
Bisogna analizzare le opportunità prima che si intraprenda il proprio cammino, perché se non si fanno i calcoli giusti si rimane a bocca asciutta.
Se hai un posto fisso, sfruttalo per finanziare il tuo nuovo progetto: fallo partire in parallelo, quando raggiungerà buoni risultati che ti permetteranno di avere indipendenza economica, molla il posto fisso e concentrati totalmente sulla tua nuova avventura.
Ti invito ad aprire la mente: niente negozietto di abbigliamento (fatti un favore, davvero, non aprirlo!), ricordati dei guadagni passivi!
Il mio personalissimo consiglio è quello di creare una bella base con un blog e costruirci su la propria rete guadagni (nell’articolo linkato trovi tute le info che ti servono).
Buona navigazione e buon cambiamento!
Davvero un bel articolo ! Posso diffonderlo? Ovviamente citando a caratteri cubitali la fonte ! Sono arrivato qui per caso e sarà il mio “posto fisso” per sempre . Davvero bravo , conciso e realista !