Con Google alert puoi monitorare tutto quello che succede sul web, compreso te stesso! Basta saperlo usare al meglio! [Ti svelo qualche “trucco” interessante”]

Google AlertUna vita da mediano, come la celebre canzone di Luciano Ligabue, questo è il ruolo di Google alert!

Un ruolo sottovalutato, un servizio poco conosciuto (a fondo) e sul quale non si è mai poggiata una lente di ingrandimento che ne mostri il grandissimo potenziale. Oggi mi sento un po’ un talent scout in erba che scopre tutto il potenziale di un gran bel giocatore.

Non sarò il primo a parlarne, ma voglio affrontare in modo semplice e pratico 3 aspetti di questo magnifico Tool:

  • che cos’è
  • perché usarlo (utilità)
  • come usarlo al meglio

Che tu sia un semplice navigatore del web o un titolare d’azienda, blogger, marketer e compagnia bella, devi conoscere a fondo questo magnifico servizio (che, è bene ricordarlo, ci viene fornito da Google in modo totalmente gratuito!).

Google alert: di cosa stiamo parlando?

Google alerts è un web tool gratuito fornitoci da Google stesso, e permette di ricevere degli alert quando uno degli argomenti o parole chiavi di nostro interesse prendono vita sul web!

Non è fantastico tutto ciò?


Un esempio pratico per un comune utente del web:

Marco è tifoso della S.S.Lazio: stagione finita e calciomercato aperto. Vuole sapere sempre le ultime novità di calciomercato riguardanti il suo giocatore preferito, “pincopallino”, perché è in dubbio la sua permanenza nella sua squadra del cuore.

Si collega al servizio, inserisce nella stringa le parole chiave “Pincopallino” ed il gioco è fatto: ogni qual volta sul web si parlerà di Pincopallino, Marco riceverà gli aggiornamenti. Ovviamente programmerà la frequenza con la quale intende ricevere gli alert, ma questo lo affronteremo più avanti, quando saremo allo step “Google alert: come usarlo al meglio”.

L’esempio sopra citato è dei più semplici e superficiali che potevo scegliere, ma voglio fartelo sapere fin da subito: fino ad ora hai visto soltanto l’1% delle potenzialità e degli usi straordinari che Google alert può offrire.

Per utilizzarlo occorre avere un account Gmail, quindi collegarsi al sito google.it/alerts e poi basta impostare la propria parola chiave, settando alcune opzioni che vedremo più avanti: ora bisogna chiedersi perché usarlo!

Google alert: perché usarlo

Gli usi che offre questo servizio sono così tanti da poterci fare una bella lista! E’ quello che farò.

Google alert non ti dice per quale scopi puoi utilizzarlo e,a primo impatto, ti viene da pensare “ok, è un tool per seguire notizie specifiche sul web, ne posso fare a meno”.

In realtà, specialmente per chi lavora con il web, Google alert è molto di più di un semplice tool “raccogli notizie”, è uno strumento prezioso adatto a finalità importantissime per aziende, professionisti del web, brand e chi più ne ha più ne metta!

Ecco cosa puoi fare con gli alert di Google:

  • monitorare la tua presenza sul web
  • monitorare la presenza della tua azienda sul web
  • monitorare la presenza del tuo brand sul web
  • monitorare presenza/mosse di aziende competitors sul web
  • monitorare presenza/mosse di brand competitors sul web
  • restare sempre aggiornato sul settore di tuo interesse
  • individuare tentativi di danneggiamento al tuo sito (spammer)
  • monitorare determinate parole chiavi e long tail sul web
  • monitorare azienda, brand o persona sui social network

Visto quante ottime soluzioni hai a disposizione? E tutto, ripeto, rigorosamente gratuito! Un tool capace di svolgere questo lavoraccio, se non fosse per Google alerts, costerebbe un occhio della testa!

Google alert: come usarlo al meglio

Google alertsOra che abbiamo identificato le utilità dei Google alerts vediamo come padroneggiarlo al meglio e adattarlo alle nostre esigenze!


C’è da premettere che un uso minuzioso e approfondito di questo strumento ha utilità per le aziende, i marketer, blogger e per tutti coloro che lavorano in qualche modo attraverso il web.

Per l’utente estraneo a tutto ciò elencato sopra (quello che vuole monitorare gli andamenti del calciomercato estivo della sua squadra del cuore, per intenderci) bastano davvero 2 semplici step:

  1. inserire la parola chiave da seguire (es. Calciomercato Lazio)
  2. impostare la frequenza della ricezione degli alert, che varia tra “appena possibile”, “al massimo una volta al giorno” o “al massimo una volta a settimana”.

Per chi invece lavora sul web (come me) occorre studiare una minima strategia di azione. Mi spiego meglio.

Innanzitutto devi chiederti per quale motivo vuoi usare Google alert e in che modo può portarti benefici reali:

[Motivo] Sono un blogger e voglio tenere traccia di chi linka un mio articolo o parla di me, questo mi permetterà di avere un quadro di analisi più dettagliato sui link e potrò intervenire attivamente negli “spazi” che mi citano.

[Benefici reali] Tutto ciò gioverà alla mia affermazione sul web, mi permetterà di stringere collaborazioni e ampliare i miei contatti con persone del mio settore.

Questa che hai appena letto è la mia personale analisi del motivo e dei benefici reali che mi spingono ad usare gli alerts della grande G: ora identifica i tuoi!

Una volta che avrai trovato risposte, sarai pronto per sfruttare al meglio questo strumento, ovviamente con l’ausilio dei piccoli accorgimenti e “trucchi” che sto per elencarti.

Di seguito alcune informazioni che devi assolutamente conoscere per sfruttare al meglio Google alert.

Alert su key o frasi precise

Per avere un risultato ottimale da parte dei tuoi alert, devi conoscere alcuni “comandi” fondamentali.

Il primo utilissimo comando è quello di ricercare una frase specifica e non una parola all’interno di una frase qualunque. Come? Mettendo tutto tra “virgolette”. In questo modo avrai una ricerca a “corrispondenza esatta” dell’intera frase.

Ad esempio, se il mio intento è monitorare la frase guadagnare con un blog, la inserirò all’interno del campo tra virgolette: “guadagnare con un blog”.

In questo modo gli alerts di Google saranno più precisi e non mi ritroverò a leggere di “come guadagnare con il forex”.

Frequenza e “quantità” degli alerts

Google alert permette di impostare 2 opzioni molto pratiche ed utili: frequenza di ricezione degli alerts e quantità.

Se per la prima opzione c’è poco da sottolineare, se non che possiamo tranquillamente programmare ora e frequenza (io ho impostato 1 volta al giorno alle ore 20:00), per la seconda c’è da sottolineare una cosa: i risultati vengono filtrati in base al valore che Google stesso gli attribuisce, quindi potremmo benissimo sostituire il termine “quantità” con “qualità”.

Le opzioni sono 2, o si imposta “tutti i risultati”, o “solo i risultati migliori”.

Ed ecco che spunta un dettaglio rilevante da poter sfruttare in modo intelligente.

alert miglioriSe hai un sito web puoi impostare come parola chiave il nome del tuo sito e restringere la ricerca ai risultati migliori: automaticamente capirai quali secondo Google sono le tue pagine migliori.

Puoi anche impostare una determinata parola chiave e vedere se Google restituisce tra i “risultati migliori” una tua pagina o un tuo articolo. Io l’ho sperimentato con una long tail (in termini spicci una “frase chiave”) e… ho ottenuto un ottimo risultato (screen qui sulla sinistra).

Soddisfazioni personali a parte (ok la smetto!), sfruttando a pieno questa funzionalità si potranno ottenere ottimi dati da cui poter estrapolare una buona analisi sulla presenza del nostro intero sito nella giungla del motore di ricerca padrone di mezzo continente… Google!

Escludere risultati da Google Alert

Altra funzione determinante è quella volta ad escludere determinati risultati, semplicemente mettendo il segno – (meno) davanti alla key.

Ho effettuato la ricerca con il mio nome ed i risultati erano tutti legati a webcultura. Successivamente ho fatto una nuova ricerca scrivendo nel campo questa “formula”: Roberto Gianpiero Protano -webcultura.

I risultati ottenuti nel secondo caso escludono il mio blog, restituendomi solo pagine dove non è presente il termine webcultura.

google alert esclusione termine google alert esclusione termine

Monitorare la nostra presenza sui Social Network

Grazie a Google Alert è possibile tenere sotto controllo tutti i movimenti delle nostre pagine/articoli sui social network. E’ possibile ricevere gli alerts di Google restringendo il campo ad uno specifico Social network in questo modo:

https://webcultura.it site:it-it.facebook.com [url nostro sito + site:it-it.facebook.com]

oppure nel caso di Twitter

webculturait site:twitter.com  [nome Twitter + site:twitter.com]

Nel caso volessimo escludere gli alerts provenienti dal nostro account, useremo il comando – (meno) citato poco sopra. Ad esempio:

webculturait site:twitter.com -site:twitter.com/webculturait

Google alerts da siti specifici

Per ultimo, ma non per ordine di importanza, un comando utile a ricevere gli alerts solo da determinati siti combinati tra lor. Il comando da usare è “OR”.



Ad esempio:

webcultura.it site:sitodiinteresse1.it OR site:sitodiinteresse2.it

In questo modo riceveremo alerts solo dai siti da noi indicati: assolutamente da utilizzare!

Curiosità spicciole su Google Alert

  • viene lanciato da Google nel lontano Agosto 2003
  • tra le parole chiave più cercate in Italia per questo tool spicca”Google allert”, un errore abbastanza comune!
  • la versione made in Italy è Google Alert ma in realtà manca una “s”… la versione .com è Google Alerts!
  • è forse uno dei tools più sottovalutati in casa Google

La mia piccola guida a Google Alert (ma in realtà è più un invito a ragionare sulle grandi potenzialità di questo strumento) si conclude qui.

Buoni “avvisi” a tutti, per qualsiasi chiarimento, domanda o semplicemente per lasciare un commento, basta scrivere qui sotto 😉